Quando le soluzioni sul mercato non sono adatte alla nostra attività, oppure non esistono, dobbiamo necessariamente costruircele da soli.
Contrattiamo software-house o reclutiamo team di sviluppatori per digitalizzare il modello di business e parte del sistema operativo aziendale. Ci addentriamo cosí nella tana del Bianconiglio piena di codici, sviluppatori e sistemisti, senza sapere quanto è profonda. Nessuno ce lo sa dire, a parte un commerciale o project manager che ci assicureranno che siamo giunti quasi alla fine del tunnel, ma la luce è un puntino sempre piú lontano.
É tutta una questione di punti di vista. Per noi, la soluzione é uno strumento, una chiave inglese per svitare un bullone; per il nostro team di sviluppo no. Per loro è un viaggio, fatto di specifiche, documentazione, sviluppo, controllo qualità, bugfix e così via.
Una struttura mentale diversa, fatta di procedure e metodi che non sono compatibili o comparabili con il mondo reale: basta chiedere ad un programmatore di cosa si occupa per comprendere la distanza fra i due mondi.
Una simbiosi che necessita di un punto d’incontro. Noi non possiamo esercitare senza il “digitale”, che a sua volta non può esistere senza informatici. Un cyborg, metà uomo metà macchina, ma anche una guida, che è in grado di coniugare il meglio dei due mondi e farli convergere.
Ecco. Questo é il mio mestiere 🙂